La Basilica di San Vittore: cinque secoli di fede, storia e comunità

Anni fa’ è stata ospite nella nostra famiglia una signora americana, presso la quale avevano abitato i miei figli in occasione dei loro soggiorni studio a Los Angeles. Per la prima volta in Italia era affascinata dai numerosi laghi dei nostri paesaggi, ma soprattutto dai tanti campanili che vedeva ovunque girasse lo sguardo. Sorridevamo del suo continuo stupore, ma ciò che mi è rimasto fisso della mente è stata la sua autentica commozione durante una celebrazione nella nostra Basilica di San Vittore. Le sue parole “Penso a quante persone hanno pregato in questo luogo, a quanta fede ha custodito, a chi ha balbettato le prime e le ultime preghiere per chiedere o per ringraziare, a quante lacrime di gioia o di dolore ha raccolto, a quanta umanità felice o ferita è entrata da questa porta come noi adesso … e non posso che lodare Dio che ha permesso tutto questo”.


Penso che basterebbe questo pensiero spontaneo, di chi neppure è cattolico, per comprendere il valore dei 500 anni che sta compiendo la nostra Basilica!


Sebbene le origini del complesso della nostra chiesa risalgono addirittura al V secolo dc, la consacrazione della Basilica al Martire San Vittore è avvenuta il 29 novembre 1525; sotto gli occhi di molti sono i lavori che recentemente sono stati eseguiti per il mantenimento di quest’opera, tanto è documentato sulla sua storia e sui vari interventi nei secoli.


Ora vogliamo esplorare il suo valore duraturo che si fonda sul suo ruolo spirituale e sociale, come la nostra amica americana ha sintetizzato nel suo commento. L’ubicazione della Basilica ai piedi del monte, stretta fra le case ci fa memoria di quanto fosse al centro della vita semplice, anche se non lontana dalla via di passaggio lungo la valle. Il suo ruolo quindi si manifestava nella fede, nella speranza e nella carità, ma pure nella capacità di creare comunità e relazioni profonde e durature. Forse in passato era più semplice?  Questi valori si sono rivelati sempre capaci di resistenza soprattutto nei periodi di crisi, anche grandi crisi sociali del passato, la Chiesa universale e con essa la nostra ha  attraversato periodi storici bui, crisi esterne e anche interne, cambi di potere, guerre e povertà, ma alla fine essa è l’unica che offre una reale prospettiva di speranza che va oltre la precarietà della vita terrena, perché ha il suo fondamento sulla presenza certa dello Spirito Santo che la guida.


L’edificio della Chiesa è il punto di riferimento di ogni relazione autentica e duratura, in essa nasce la Chiesa delle persone che pur con il loro limite traducono i valori in gesti di vicinanza e di carità, che cambiano nel tempo, ma incarnano sempre i valori evangelici. Non sappiamo quali cambiamenti effettivi ci saranno nei prossimi decenni, non siamo profeti né di bene né di sventura, sappiamo con certezza che lo Spirito Santo continua a dirigere e governare la sua Chiesa.


Siamo distratti da tante cose da organizzare, da fare, da pensare, ma anche da tanto rumore di parole di notizie di trasmissioni televisive di social … come è rassicurante entrare nella nostra Basilica un poco buia e trovare la presenza del Signore tra le tremolanti luci delle candele e aprirgli il cuore in un dialogo silenzioso traboccante di stupore per le sue braccia sempre aperte sulla croce!


“Signore, da chi andremo? tu hai parole di vita eterna” Gv 6,68


Marisa 

Dai secoli al presente: un anniversario importante per la Basilica

Un viaggio nella vita parrocchiale

In occasione dei 500 anni della Basilica di Sant’Vittore, il volume “Dai secoli al presente” ripercorre la storia dei prevosti che hanno guidato la comunità di Arcisate dal 1095 a oggi. Frutto della ricerca di Claudia Migliari, il libro racconta quasi un millennio di vita religiosa e civile attraverso documenti, testimonianze e aneddoti, restituendo il volto di una comunità cresciuta attorno alla propria chiesa e ai suoi pastori.