Tempo di corresponsabilità

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Un cammino di corresponsabilità e fiducia per il futuro delle nostre comunità pastorali


Da tre anni, su invito del Vescovo, le Comunità Pastorali di San Carlo (Induno Olona) e Madonna d’Useria (Arcisate e Brenno) stanno vivendo un percorso condiviso fatto di dialogo, collaborazione e crescita. Se inizialmente il parroco era il principale punto di riferimento, oggi possiamo guardare con gratitudine ai passi concreti compiuti: le diaconie spesso si incontrano insieme, i Consigli Pastorali hanno avviato un cammino di conoscenza reciproca, e si va delineando una visione comune per il futuro della presenza cristiana nel nostro territorio.
Questo cammino non è solo una risposta alla diminuzione del clero, né un semplice coordinamento organizzativo. È una sfida che ci chiama a essere una Chiesa più viva, corresponsabile e radicata nella realtà odierna.
Non è più il tempo della nostalgia né dei paragoni con il passato. La società cambia rapidamente: i volontari diminuiscono, le chiese si svuotano, gli oratori faticano a restare luoghi vivi di incontro e crescita. In questo contesto, ogni battezzato — sacerdote, religioso, religiosa o laico — è chiamato a riscoprire il proprio ruolo nella comunità. Non è un tempo di decadenza, ma di opportunità: per valorizzare i doni di ciascuno, ripensare insieme la pastorale e costruire una Chiesa che non operi solo “per” gli altri, ma cammini davvero “con” tutti.
I laici, in particolare, sono invitati a uscire dalla passività e ad assumersi responsabilità nella catechesi, nella carità, nella liturgia, nella vita degli oratori e nella gestione delle strutture. Anche le normative civili e le leggi legate alla sicurezza richiedono oggi una presenza più attenta, competente e continuativa nelle attività pastorali e negli ambienti educativi. In questo orizzonte di corresponsabilità, la presenza delle sorelle della parrocchia, con la loro testimonianza silenziosa, operosa e fedele, rappresenta un dono prezioso, che incoraggia tutti a vivere il Vangelo con autenticità nel quotidiano.
«Ciò che muove la Chiesa nel suo sforzo pastorale e missionario, è proprio il desiderio di andare a ‘pescare’ questa umanità, per salvarla dalle acque del male e della morte attraverso l’incontro con Cristo. […] La fede è anzitutto risposta a uno sguardo d’amore, e il più grande errore che possiamo fare come cristiani è, secondo le parole di Sant’Agostino, ‘pretende-re di far consistere la grazia di Cristo nel suo esempio e non nel dono della sua persona’. Quante volte, in un passato forse non molto lontano, ci siamo dimenticati di questa verità e abbiamo presentato la vita cristiana principalmente come un insieme di precetti da rispettare, sostituendo all’esperienza meravigliosa dell’incontro con Gesù, Dio che si dona a noi, una religione moralistica, pesante, poco attraente e, per certi versi, irrealizzabile nella concretezza del quotidiano». Papa Leone, 3.6.2025
Nel frattempo, un cambiamento importante riguarda don Giuliano, vicario a Induno San Paolo per 15 anni, che da settembre inizierà un nuovo servizio pastorale presso una RSA a Lecco. Non sarà sostituito, e ciò comporterà una riorganizzazione delle celebrazioni e delle attività pastorali.
Oggi, dei sei sacerdoti a tempo pieno presenti inizialmente, restano stabilmente solo don Claudio e don Vittorio. Don Andrea e don Mat-teo, pur risiedendo nel nostro territorio, hanno incarichi a livello decanale e zonale e potranno garantire una presenza limitata. Questo rende necessario ripensare rit-mi, priorità e responsabilità.
Le nostre due Comunità Pastorali comprendono 4 parrocchie, oltre 20.000 abitanti, 15 messe festive ogni fine settimana, più di 200 funerali all’anno, molti ammalati da accompagnare, oratori da animare, catechesi da coordinare. Una realtà ricca, ma che ha bisogno di energie nuove per continuare a essere viva e generativa.
È il momento di dire ancora “sì” alla vita della Chiesa, con realismo, ma anche con fiducia. Servono scelte coraggiose, corresponsabilità concreta e uno sguardo nuovo sul presente. Non è più tempo di guardare indietro: è il tempo della semina. E questa semina ha bisogno di mani pronte, cuori generosi e comunità capaci di credere ancora nella forza del Vangelo vissuto insieme.

 

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