Il potere dell’amore e del servizio

Oggi concludiamo l’anno liturgico e, domenica prossima, inizieremo il tempo dell’Avvento per la nostra Chiesa ambrosiana.


È stato un anno che ci ha aiutato a rileggere, riflettere e pregare sulla vita di Cristo.


Ciascuno di noi potrebbe allora porsi una domanda: come mi sono lasciato cambiare dall’incontro con Gesù?


In questa domenica conclusiva siamo invitati a pregare Gesù come Re, Signore dell’universo, Colui che governa ogni vita e ogni storia.


1. Cristo è re… ma quale re?

Non è certamente un re come noi lo immaginiamo: un regno fondato su ricchezze, potere o prestigio.

Gesù Cristo, nel Vangelo, è un re diverso:

  • Un re che lava i piedi ai suoi discepoli.
  • Un re che non apprezza il potere dei potenti della terra e chiede ai suoi discepoli di essere servi gli uni degli altri.
  • Un re che, invece di dire ai suoi sudditi “Amatemi!”, li invita ad amarsi tra loro.
  • Un re che fa la volontà del Padre, senza cercare onori o monumenti alla propria gloria.
  •  Un re fragile, senza trono, senza scettro, appeso nudo su una croce.
  • Un re che non vive in un palazzo di marmo, che non è in concorrenza con i potenti, ma che si schiera dalla parte degli affamati, degli infermi, dei perseguitati, dei poveri, degli stranieri che camminano accanto a lui.


Il suo Regno si manifesta nella misericordia, nella giustizia e nell’amore. Il suo potere si misura nel cuore di chi sa amare e nel servizio concreto verso chi soffre.


2. Cristo è giudice… ma quale giudice?

Il Vangelo ci presenta Cristo come un re che ci giudicherà quando un giorno ci troveremo davanti a Lui. In quel momento dovremo mettere da parte il quaderno su cui abbiamo annotato le ore di preghiera, le Messe, le confessioni, i rosari, i canti…

Egli ci chiederà semplicemente:

“Mi hai amato? Come?”


Cinque parole racchiudono tutto il Vangelo:

“L’avete fatto a me.”


Come cinque sono le dita di una mano, così queste parole indicano la via del Regno.


Il Signore ci domanderà se lo abbiamo riconosciuto nel povero, nel debole, nell’affamato, nella persona abbandonata, nell’anziano solo…


Il giudizio finale rivela l’ultima verità sull’uomo: la bontà.


Si racconta che un giorno un giornalista, vedendo Madre Teresa mentre curava un morente, le disse:

«Sorella, non farei quello che fate voi neanche per un milione di dollari!» E lei rispose sorridendo:
«Neanch’io! Ma lo faccio per amore, e questo è tutto.»


Qualche settimana fa, dalle telecamere di casa, ho visto un giovane dormire sotto il portico della chiesa. Mi sono allarmato, pensavo di chiamare i carabinieri. Poi ho avuto una strana idea: ho chiesto all’intelligenza artificiale cosa fare in una situazione del genere.


La risposta che mi ha colpito è stata: “Avvicinati a lui, parlaci.” Come se mi dicesse: “Amalo, Gesù è in lui” Così ho fatto.


L’ho accolto, gli ho offerto qualcosa da mangiare e un posto dove dormire in oratorio.


Ed è stato allora che ho capito: era Gesù che veniva a casa mia. “Lo avete fatto a me.”


Che questa festa di Cristo Re ci ricordi che il vero potere non è comandare, ma servire e amare.

Che il nostro cuore si apra alla misericordia, alla giustizia e alla carità concreta.


E che ogni gesto di amore, anche il più piccolo, diventi testimonianza del Regno di Dio che cresce in mezzo a noi.


DON CLAUDIO