Nel Duomo di Milano le ordinazioni presbiterali
«Un segno che la Chiesa c’è e vive di una grazia invincibile anche tra le ostilità e le indifferenze». Un segno di gioia e speranza, perché «mentre imperversa la retorica del declino a proposito della Chiesa, dell’occidente e dell’umanità, loro si fanno avanti e dicono: fatevi avanti anche voi».
Loro sono gli undici candidati al sacerdozio per la Diocesi di Milano e un religioso pavoniano, che l’Arcivescovo Mario Delpini ha ordinato presbiteri in un Duomo gremito, nel giorno in cui lui stesso ha celebrato il 50° anniversario della sua ordinazione sacerdotale.
Accanto a Delpini, in altare maggiore, sette vescovi, il vicario generale, gli ausiliari, i vescovi monsignor Pace e monsignor Sangalli da Roma, l’arcivescovo di Crotone Torriani, e trentacinque sacerdoti tra cui i superiori del Seminario e i vicari episcopali. Con loro, i parenti dei candidati, le comunità di origine, numerosi giovani e fedeli per vivere insieme un momento intenso di Chiesa.
Nell’omelia, Delpini ha sottolineato come questi nuovi sacerdoti si facciano avanti nonostante il clima di scetticismo e depressione che attraversa il nostro tempo. «Mentre si percepisce l’imminenza del fallimento della missione, delle iniziative di pace e di fraternità — ha detto — loro si fanno avanti per annunciare la vocazione di tutti ad essere fratelli e sorelle».
Persone consapevoli della sproporzione tra la grandezza della missione e la fragilità umana. «Non sono eroi solitari — ha precisato l’Arcivescovo — ma uomini che si sono messi in dialogo con la Chiesa che li ha generati e si sono affidati, nel cammino di discernimento, a chi li ha accompagnati».
Delpini ha poi ricordato che i candidati vedono una Chiesa viva, anche se imperfetta, e desiderano farne parte nonostante le sue ferite, riconoscendone la bellezza fecondata dal sangue dei martiri e il fascino della comunione presbiterale. «Chiedono che lo Spirito li renda fratelli uniti nel presbiterio diocesano — ha aggiunto — perché la sola via convincente per la missione è la comunione che si fa servizio».
Dopo la presentazione e l’elezione dei candidati, sono seguiti i riti dell’ordinazione: la promessa di obbedienza, le Litanie dei Santi, l’Imposizione delle mani, la Preghiera di Ordinazione, la Vestizione degli abiti sacerdotali, l’Unzione delle mani, la consegna del calice e della patena, e lo scambio della pace con i confratelli e i familiari.
Al termine, l’Arcivescovo ha ricevuto un lungo applauso per il suo 50° di Messa, mentre il vicario generale, monsignor Franco Agnesi, ha annunciato che la Diocesi festeggerà questo anniversario nella solennità del Corpus Domini con una processione da Santo Stefano Maggiore al Duomo.
Infine, un pensiero è andato alla prossima convocazione dei vescovi italiani da parte del Papa. «Avrò occasione di dirgli: Sappia Santità che, a Milano, dodici uomini si sono fatti avanti per il servizio presbiterale, e lui ci sentirà vicini», ha concluso Delpini, mentre i sacerdoti novelli ricevevano l’abbraccio festoso della folla tra cori, striscioni e applausi.