Un anno di grazia tra sfide, gratitudine e speranza.
Avvicinandosi il mio primo anniversario di ordinazione (8 giugno) provo a condividere qualche pensiero su questi mesi davvero intensi passati veramente in fretta. Tra le tante cose che si potrebbero dire, mi lascio guidare da 3 frasi di Gesù.
«La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai!» (Mt 9,37). Parto col dire che sono stati mesi in cui ho toccato con mano la sproporzione tra quello che è il “lavoro” pastorale e quelle che è il tempo e le energie a disposizione, ma anche le competenze necessarie ad affrontare le piccole sfide quotidiane. Resta comunque in me una certa serenità: “Ad impossibilia nemo tenetur” (“nessuno è tenuto alle cose impossibili”).
Quindi provo a fare quello che riesco cercando di farlo al meglio. In ogni caso però, c’è anche da aggiungere una cosa: saranno anche pochi gli operai, ma ci sono, e spesso sono davvero molto disponibili. Colgo allora l’occasione per ringraziare di cuore tutti quelli che mi hanno aiutato e mi stanno aiutando nelle varie attività di questi mesi, a partire dai confratelli nel ministero, ma anche tutti gli adulti e i giovani che si sono lasciati coinvolgere nelle varie proposte.
«Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna». (Mt 19,29). Non è mancata in questi mesi anche l’esperienza di quel centuplo che Gesù ha promesso ai discepoli. Anche questa è esperienza quotidiana: ogni giorno sento tanto affetto da parte di tanti, esperienza che diventa per me davvero motivo di gioia che apre il cuore alla gratitudine verso il Signore. Anche in questo caso mi c’è una sproporzione, ma positiva: sto ricevendo più di quello che sto dando, e più di quello che ho lasciato.
«Vedrai cose più grandi di queste!» (Gv 1,50). Pur nella complessità dell’esperienza che sto vivendo, mi sembra di intravedere un futuro bello per le nostre comunità della valle. Pur con le sue particolarità a volte non sempre facili da affrontare, sono sinceramente convinto che questo sia un tempo di Grazia, dove lo Spirito del Risorto è costantemente all’opera.
Continua infatti a suggerire prospettive e traiettorie, come anche i passi da muovere. Sono contento perciò, perché oltre a stare bene ora, mi sembra di poter dire che il meglio deve ancora venire.
Insomma, direi bilancio positivo.