Un pontificato per far spazio a Cristo

PAROLA DEL PARROCO

Leone XIV


Nei primi dieci giorni da Papa, Leone XIV ha tracciato con chiarezza lo stile del suo pontificato: sparire perché rimanga Cristo, farsi piccolo perché sia Lui il protagonista. Fin dal primo saluto dalla loggia di San Pietro, ha parlato non con parole proprie, ma con quelle del Risorto: “La pace sia con voi”.

Annunciare Cristo in un mondo che lo dimentica

Il Papa ha ricordato che molti oggi vedono Gesù come un personaggio marginale o solo un uomo giusto. Ma questo riduce la fede a qualcosa di irrilevante. In un mondo che spesso rifiuta Cristo o lo banalizza, la Chiesa è chiamata a testimoniare con gioia che Gesù è il Figlio del Dio vivente, unico Salvatore.
Citazione centrale è quella di sant’Ignazio di Antiochia: “Sarò veramente discepolo di Cristo quando il mondo non vedrà il mio corpo”. Per Leone XIV è un invito a servire con umiltà, senza protagonismo, affinché tutti possano conoscere e amare Gesù.

Pace vera, fondata sulla verità e la dignità umana

Nel suo incontro con il corpo diplomatico, Leone XIV ha ribadito l’importanza della libertà religiosa e del dialogo tra religioni. Ha chiesto ai governi di sostenere la famiglia, proteggere i più deboli e costruire società giuste. La vera pace, ha detto, nasce dalla verità unita alla carità e trova fondamento in Cristo.

Una Chiesa unita e fraterna

Nella messa d’inizio pontificato, ha parlato del compito di Pietro: guidare amando, non dominando. La Chiesa deve essere segno di unità e fermento di pace in un mondo lacerato. Siamo tutti chiamati, come “pietre vive”, a costruire insieme un’umanità nuova.
Il suo messaggio si riassume in un invito semplice e radicale:

GUARDARE A CRISTO, FARLO CONOSCERE,
CAMMINARE INSIEME VERSO UN MONDO RICONCILIATO.

 

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