Ripartiamo ... con il fuoco dentro

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Al via le feste degli Oratorio


Partendo dall’omelia del nostro Arcivescovo tenuta ad Arcisate lo scorso 10 maggio in occasione della Messa del V centenario della Basilica di San Vittore, ci si propone con la festa degli oratori di quest’anno di contagiare con quel fuoco che arde dentro nell’animo, regalando luce, calore, gioia e fiducia in ciascuno di noi e nel futuro della nostra comunità pastorale.
Saremo accompagnati nel prossimo anno oratoriano da tre aggettivi suggeriti dal Vescovo Mario e che troviamo nel suo programma pastorale 2021/2022: una Chiesa unita, libera e lieta.

Tutti vogliamo aria fresca, nuovo spirito, guardare avanti. Le tante resistenze, le chiusure, i rimpianti, le lamentazioni, i confronti con chi è passato… insieme alla pandemia… hanno spento il fuoco delle nostre comunità. Il vuoto dei nostri ambienti… ne sono la prova. Forse il nostro modo di pensare, certe prese di posizione, i nostri modi di operare, di agire, involontariamente, hanno spento quello che si è fatto fino ad ora e non siamo più capaci di intercettare i bisogni dei ragazzi e giovani d’oggi.

Si è parlato per anni di rievangelizzazione, pensando che fosse per altri! Ora invece sta a noi, oggi, a riaccendere il fuoco del vangelo per permettergli di bruciarlo nella nostra realtà. 

“Chiesa unita”, chiede il nostro Arcivescovo, sguardo e persone nuove, giudizi positivi, mura abbattute… cambiamento di mentalità, voglia di guardare avanti… solo così si apre la porta del futuro. Ognuno ne è responsabile.

Oratori aperti, che escono, inseriti in una “Chiesa libera” è il secondo aggettivo su cui il vescovo Mario invita a convergere. In un’epoca in cui l’individualismo sembra l’unico modo per raggiungere la felicità, noi diciamo che il futuro dipende dal nostro modo di stare insieme. 

E, infine, una “Chiesa lieta” perché, appunto, «la gioia sia piena». La gioia indica una caratteristica che i cristiani mostrano in virtù dell’unione con il Signore e tra di loro. Dobbiamo rimediare a una comunità piena di mormorazione, con una litigiosità amara. Basta con una Chiesa in cui i battibecchi prevalgono! Basta con un cristianesimo complessato che continua a contarsi per dire che siamo sempre di meno. Non è quanti siamo, ma come siamo che è importante. Basta con un cristianesimo triste!

Credo sia questa la via. Non si vive senza amore e l’amore dal quale partire è l’amore di Colui che ha dato la vita per noi e per la nostra salvezza. Sarà questo il percorso che ci attende e alla luce di questo ci auguriamo di ripartire in questo nuovo Anno Pastorale, che vogliamo iniziare in un modo nuovo con “una sola” festa degli oratori. Coinvolgendo tutti e di tutte le fasce di età. Io ci credo in questo! E mi auguro che tutti gli Arcisatesi e Brennesi ci credano con me.

Buona festa e buona ripresa!


Don Claudio

 

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