Maria, primizia della Chiesa glorificata
Il 15 agosto la Chiesa universale si unisce nella gioia per la Solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, mistero di fede in cui contempliamo la Madre di Gesù glorificata in anima e corpo accanto al Figlio.
Il dogma dell’Assunzione, proclamato da papa Pio XII il 1° novembre 1950 con la Costituzione apostolica Munificentissimus Deus, afferma che Maria, “terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo”. Questo privilegio unico è legato alla sua Immacolata Concezione e alla sua perfetta comunione con Cristo, che non le permise di conoscere la corruzione della tomba.
La Sacra Scrittura, pur non narrando direttamente l’Assunzione, offre immagini e fondamenti teologici: la “Donna vestita di sole” dell’Apocalisse (Ap 12,1) e la “primizia dei risorti” di cui parla San Paolo (1Cor 15,20-27) illuminano il destino glorioso di Maria. Il Vangelo della Visitazione (Lc 1,39-56) mostra la sua fede gioiosa e il Magnificat, canto di lode al Dio che innalza gli umili.
Liturgicamente, la festa usa il colore bianco, segno di gloria e gioia. Il prefazio proprio la presenta come “immagine e primizia della Chiesa” e “segno di sicura speranza e consolazione per il popolo pellegrinante”.
L’Assunzione è anche profondamente radicata nella pietà popolare: processioni mariane, benedizioni dei frutti della terra e feste patronali esprimono la gratitudine del popolo di Dio verso la Madre celeste.
Contemplando Maria assunta in cielo, la Chiesa rinnova la certezza della promessa di Cristo: ciò che in lei è già compiuto, attende anche noi, chiamati a partecipare alla pienezza della vita eterna.